PRANOTERAPIA - Marcello Calasso Ricercatore in DBN

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Pranoterapia scienza o magia? A cura di Marcello Calasso

" Che cos'è
Con il termine Pranoterapia si intende una pratica curativa che usa il cosiddetto"prana", che significa "soffio vitale". Dato che spesso si tende ad attribuire al concetto di Pranoterapia un significato esoterico e magico, oggi si preferisce parlare di "Bioenergia" e chiamare flusso "Bioenergetico" quell'energia biologica di cui, secondo questa disciplina, tutti gli esseri viventi sarebbero dotati.

" Onde e raggi
L'energia che una persona riceve nel corso di una seduta, infatti, non è prodotta da uno strumento, bensì ha un'origine biologica: proviene cioè, dalle mani del Bioenergeuta, una persona che ne è particolarmente dotata.
Tale energia è costituita da un insieme di onde termiche elettriche e magnetiche.
In particolare è stato dimostrato che nelle emanazioni energetiche dei Bioenergeuti sono presenti raggi infrarossi, raggi ultravioletti, ultrasuoni e soprattutto biofotoni.
Tuttavia, affinché questa energia possa essere benefica, è necessaria una certa predisposizione da parte del malato che deve essere in grado di assorbirla, di non disperderla, di saperla utilizzare adeguatamente.
E' importante ricordare che il Bioenergeuta non cura la malattia, bensì lo squilibrio energetico che potrebbe esserne all'origine.
Pur  tenendo conto della diagnosi stabilita dal medico, quindi, il Bioenergeuta rileva gli squilibri energetici e le variazioni termiche, mediante l'apposizione delle mani, allo scopo di ristabilire una situazione armonica.

" Campi magnetici
É un fatto ormai scientificamente dimostrato che ogni essere umano possiede un proprio campo magnetico, che può:
" perturbare e modificare quello di un'altra persona
" essere a sua volta perturbato e modificato quando si trova in stretta vicinanza con un'altra persona.
In pratica, tra i campi magnetici degli esseri viventi, possono crearsi alcune interferenze che possono provocare cambiamenti sia nella quantità, sia nella distribuzione dell'energia biologica e questo è esattamente quello che accade tra il Bioenergeuta e il malato.

" Metodi
Sulla base di questo concetto, la Biopranoterapia è praticabile con due differenti metodiche:
" di scambio, se il  Bioenergeuta  svolge la  funzione di emettere energia e la persona quella di riceverla.
In questo caso, si verifica un trasferimento di energia da un organismo a un'altro. Si tratta di una direzione a senso unico, dal momento che l'emissione energetica del Bioenergeuta è di gran lunga maggiore rispetto a quella che è a sua volta in grado di emanare chi ha bisogno della sua prestazione.
In questo modo, e possibile ripristinare nuovamente uno stato energetico armonioso.
" di armonizzazione, se non si ha alcun trasferimento di energia, ma soltanto una modulazione di quella già presente .
L'interazione dei campi magnetici che avviene tra il Bioenergeuta e il malato determina, quindi, una nuova distribuzione dell'energia: questo consente di ristabilire un certo equilibrio e di conseguenza, anche il benessere.

" La pratica
L'emissione di energia avviene attraverso l'apposizione delle mani da parte del Bioenergeuta sulla superficie del corpo del malato. Le mani possono essere mantenuto a una distanza variabile tra 0 e 10 centimetri, a seconda dello stato di salute della persona, delle condizioni energetiche del Bioenergeuta e del metodo scelto.
L'ideale sarebbe mantenere le mani distanti pochi centimetri dal corpo della persona, per riuscire a rilevarne meglio gli squilibri energetici.
Inoltre, ciascun Bioenergeuta, in base alla propria preparazione e alle specifiche esigenze del malato, è in grado di stabilire:
" il tempo necessario per il trattamento
" la posizione del malato
" la posizione delle mani
" il rapporto reciproco che le sue mani devono avere.
" Frequenza e durata
L'applicazione delle mani non dovrebbe mai essere inferiore ai 7 minuti, né superiore ai 10.
Nel primo caso, infatti, si rischierebbe di non riuscire a ottenere gli effetti curativi desiderati, mentre nel secondo, il prolungamento dell'emissione energetica apparirebbe vano, in quanto l'energia, dopo aver toccato l'apice attorno ai 7 minuti, perderebbe di intensità.
Si ritiene che il massimo beneficio possa essere ottenuto sottoponendosi a un trattamento della durata complessiva di 8 / 10 minuti.
Il numero delle sedute è invece stabilito, di volta in volta, di comune accordo con il malato, in base all'andamento delle sue condizioni di salute.

" Chi la esegue
I trattamenti Bioenergetici sono effettuati da persone "non necessariamente medici" che hanno un flusso energetico statisticamente superiore rispetto alla norma e che sono capaci di farne un utilizzo appropriato.
Il Bioenergeuta esplica la propria attività secondo criteri energetici naturali non invasivi, codificati nell'ambito di una visione olistica dell'essere umano.
Il Bioenergeuta interviene sulle disarmonie bio-psico-fisiche attraverso trattamenti bioenergetici non invasivi, mirati a stimolare le potenzialità di autoguarigione della persona.
Esercita la sua professione autonomamente e/o collaborando con Omeopati, Naturopati, Medici, in centri di terapie naturali, centri termali e di riabilitazione ed in associazioni di promozione sociale.

Nell'esplicazione del proprio ruolo Il Bioenergeuta è in grado di:
" Instaurare con il cliente una relazione di fiducia, comprensione e rispetto professionale ed umano.
" Applicare un protocollo di valutazione specialistico e determinare i parametri di disfunzione secondo i principi stabiliti dalla tecnica applicata.
" Definire, con partecipazione consapevole del cliente, un piano di prevenzione, mantenimento e/o ripristino dell'equilibrio bio - psico - fisico.
" Riconoscere le principali sintomatologie di patologie di competenza medica o psicologica cosicché, quando necessario, nel rispetto del proprio ambito di competenza, puo' indirizzare il cliente verso specialisti medici, psichiatri o naturopati, per approfondimenti diagnostici o terapeutici.
" Effettuare il trattamento di propria competenza e verificarne la rispondenza e l'efficacia nel tempo.
" Esercitare la professione con consapevolezza del proprio ruolo e nel rispetto normativo etico e deontologico.
(La figura del Bioenergeuta, quindi, non ha nulla a che vedere con i guaritori o con chi si dedica alla pratica dell'esoterismo).

" Per le difese
Sembra che la Bioenergetica abbia avuto effetti benefici in varie situazioni.
Innanzitutto risulta in grado di stimolare la funzionalità del sistema delle difese naturali dell'organismo.
E' stato dimostrato sugli animali che, grazie a questa pratica, si incrementa il numero dei monociti nel sangue, ovvero delle cellule prodotte dal midollo osseo destinate a trasformarsi in macrofagi* (specifiche cellule difensive) e che hanno i l compito di inglobare ed eliminare i corpi estranei che giungono nel sangue e nei tessuti, favorendo, quindi, la risposta immunitaria (la difesa dell'organismo).
Attraverso la Bioenergetica, si riescono poi a riequilibrare anche le alterazioni ormonali.


" Contro il dolore
L'intervento del Bioenergeuta è inoltre efficace per contrastare il dolore.
Si ipotizza infatti, che questa pratica sia in grado di stimolare la produzione di endorfine, (particolari sostanze naturalmente prodotte dall'organismo e dotate di un'azione antidolorifica per certi versi simile a quella determinata dalla morfina).
Per ottenere l'effetto analgesico è però importante che non siano trattate direttamente le zone in cui si percepisce il dolore, bensì l'organismo in generale.

" Un'azione reale !
L'azione antidolorifica offerta dalla Biopranoterapia non ha nulla a che vedere con l'effetto placebo*, dato che, per attenuare i l dolore il Bioenergeuta non si serve di sostanze, nè induce la persona in uno stato di ipnosi.
La prova di ciò si ricava dal fatto che l'effetto antidolorifico provocato dal trattamento Bioenergetico  dura molto a lungo nel tempo, anche dopo che il trattamento si è concluso.

" Le infiammazioni
Anche se non si è ancora chiarito il meccanismo attraverso cui riesce a farlo, è stato notato che la Biopranoterapia è capace di bloccare alcuni tipi di infiammazioni e le loro conseguenze, tra cui, per esempio: il gonfiore, che spesso riesce a essere assorbito.

" Limitazioni
La Bionergetica non può inoltre essere considerata un'alternativa agli interventi di pronto soccorso, alle operazioni chirurgiche, ai trattamenti di radioterapia oppure a quelli di chemioterapia.
Anche nelle malattie che evolvono molto rapidamente, è opportuno dare la priorità ad altre forme di trattamento: "naturalmente questo vale dopo essersi accertati che tali cure abbiano maggiori probabilità di portare la persona alla guarigione".



" Quali effetti
Gli effetti di un trattamento Bionergetico possono essere molto diversi, a seconda di ogni singolo caso, infatti, si può ottenere:
" La remissione completa dei disturbi lamentati.  
" Un miglioramento con attenuazione dei sintomi.
" Il rallentamento di alcune malattie, che sono comunque incurabili.
" Il contenimento, a scopo preventivo, di alcuni disturbi che tendono a              ripresentarsi molte volte nel tempo.


BIOPRANOTERAPIA
Guarigione? Il parere di un medico:

A questo proposito è interessante quanto di seguito riportato estrapolato dal capitolo del libro " Effetto Prana - Concetti ed Esperienze Mediche in Pranoterapia - edizioni Xenia - del compianto Dott: Luigi Lapi Neuropsichiatra e Pranoterapeuta; che affronta l'argomento "Guarigione" (vedi pag.188), al fine di tutelare  la buona fede dell'Utente che si rivolge al Pranoterapeuta, in modo da acquisire utili  informazioni per una visione più chiara circa i benefici che si possono ottenere con i trattamenti di Bioenergetica.
"Ascoltando le confessioni, le dichiarazioni, e più spesso le fanfaronate dei vari "terapeuti", si ha un quadro molto incerto circa l'efficacia delle varie tecniche pranoterapiche, ed è per questo che inserirò sotto ogni capitolo uno schema per indicare quante sono le sedute necessarie, le percentuali di miglioramento e, dulcis in fundo, la percentuale degli insuccessi.
Perché, ovviamente, chi viene a raccontarci di avere percentuali di Guarigione (con la lettera maiuscola) nel 100% dei casi, o è un paranoico o un millantatore.
Questa sorta di statistica (molto approssimativa) è appunto desunta dalle dichiarazioni dei terapeuti e dalla mia personale esperienza.
Ne consegue che queste percentuali sono semplicemente indicative e il loro fondamento poggia sull'esperienza di pochi, in quanto molte confessioni e molte fanfaronate sono state escluse per non cascare nell'assurdo e nel ridicolo….
Guarigione: sì, certo, ci sono anche le guarigioni! Non sono molte, ma ci sono.
Per <<guarigione>> deve intendersi un restituito ad integrum vera e perdurante almeno per un anno (e un anno è lungo!). Cioè il malato deve poter riprendere in pieno la sua attività senza che emergano disturbi e con la scomparsa (accertata) della lesione provocata dalla malattia. Considerando le cose sotto questo punto di vista, le <<guarigioni>> non superano di molto il 10%.
Ma questo dieci per cento riguarda tutte le malattie curate e quindi si dilata sulle diagnosi semplici e si restringe sulle diagnosi difficili e, tenendo presente che noi siamo <<l'ultima spiaggia>> (pochi sono i casi semplici e facili) il fatidico 10% è raggiunto con molta fatica.
Guarigione clinica: abbiamo già accennato alla differenza tra queste due <<guarigioni>>, e la evidenzieremo ancora di più prospettando una percentuale che va dal 25 al 35%. La guarigione clinica per essere tale deve comportare la scomparsa dei sintomi di malattia per una durata di almeno sei mesi.
Risultato ottimo: si avvicina alla guarigione clinica, però con minore durata o con la persistenza di qualche sintomo non troppo fastidioso per il malato. Qui le percentuali possono variare molto da malattia a malattia, passando da un 20 ad un 50 %. Se ci mettiamo a fare la somma delle percentuali, suddividendole tra i grandi risultati e i minimi, ci troviamo già al 45% nel peggiore dei casi, e addirittura al 95% nel migliore dei casi. Io direi che un bravo pranoterapeuta potrebbe considerarsi appagato semplicemente raggiungendo <<risultati ottimi>>.
Diciamo che il risultato ottimo può estendere i suoi effetti anche per parecchi mesi, e lasciare il paziente abbastanza libero da disturbi importanti.
Risultati buoni: si può dire che questo è risultato più comune, che si protrae per 3-6 mesi con una netta diminuzione della sintomatologia, per cui il paziente può dirsi soddisfatto. D'altra parte è opportuno ricordare che la maggior parte delle malattie che giungono al pranoterapeuta hanno un decorso cronico con un peggioramento spesso discontinuo, intervallato da periodi di miglioramento immotivati e talvolta con scomparsa della sintomatologia. Questo va ricordato,
altrimenti si corre il rischio di prendere per guarigione una normale <<sosta>> del processo morboso.
Risultati discreti: la sintomatologia morbosa si attenua in misura discreta per periodi di tempo in genere non molto lunghi, ma con soddisfazione del paziente, il quale riconosce l'utilità dell'intervento terapeutico, il che è di per sé già una vittoria del terapeuta….una folta schiera di pazienti rientra in questo gruppo composto, in gran parte, da soggetti affetti da forme croniche che non possono conseguire una guarigione clinica, ma che riescono a mantenere entro limiti tollerabili i loro disturbi…la percentuale oscilla tra il 60 e l'85%,
Risultati scadenti: con modesta diminuzione della sintomatologia e frequenti ricadute…le statistiche generali incidono per un 10%.
Risultati nulli: qui il problema è sempre complicato, perché questi insuccessi si verificano anche in malattie che normalmente conseguono miglioramenti netti.
E allora perché? Questa domanda assilla la mente dei <<veri>> ricercatori (che sono pochi, incredibilmente pochi!), di quelli cioè che vorrebbero capire non solo questa apparente assurdità, ma anche tutti i problemi ad essa connessi…..Inoltre si osserva abbastanza frequentemente che laddove un terapeuta ha fallito, spesso un altro riesce! Sembra pertanto più esatto pensare che il <<difetto>> esista soltanto a livello di <<interazione>> tra i due soggetti, il terapeuta ed il terapeutizzato....."

Marcello Calasso





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